sabato 16 marzo 2019

Recensione di "L'invitato" di Massimiliano Alberti

Titolo :L'invitato
Autore: Massimiliano Alberti
Prezzo:14.00 euro
Editore :Infinito Edizioni


Innanzitutto ringrazio Massimiliano Alberti per avermi mandato questo libro. 
Prima di inoltrarmi nelle mie impressioni vi do un piccolo accenno alla trama.


Leonardo Belli è un ragazzo egoista,scaltro,prepotente, arrogante ma anche un romantico e un inguaribile sognatore , nonché protagonista della storia, colui che ,solitamente, ci aspettiamo sia un eroe ,qualcuno da cui prendere esempio. La quotidianità di Leonardo viene sconvolta quando viene richiamato da un vecchio amico ,Tommaso, che gli propone una collaborazione presso una galleria da lui ideata a Vienna :la Pop Art. Ma Leonardo non è il solo a cui viene fatta tale proposta ,infatti viene invitato anche l'amico Kevin , così ,dopo un lungo periodo, i tre amici si ritrovano insieme,scoprano che si sono mancati più che mai,e cercano di passare più tempo possibile insieme. E tutto va a gonfie vele finché Leonardo,durante una cena, non si innamora di Margarita , Una donna impegnata e ,per affari , intoccabile.
Da qui inizia la disfatta di Leonardo , in cui manifesta i comportamenti più assurdi,parla senza preamboli a chiunque ,Non pensando alle conseguenze delle sue azioni. In ogni modo il protagonista cerca di attirare verso sé l'attenzione , ma principalmentr quella di Margarida ,che sembra imperturbabile a qualunque cosa.

<< Forse non si è mai così fragili,come quando coviamo il terribile sospetto che vicino a noi ci sono persone informate su di una nostra debolezza.>>

Leonardo, come si intuisce dal libro ,racconta una parte della sua vita , quella incentrata a Vienna quando collaborava alla Pop Art,a quest'ultima viene dedicata una grande importanza nel libro,sin da subito si intuisce l'amore dell'autore per l'arte,essa viene descritta in svariati episodi,in questi vengono citati quadri di Steve Kaufman. 
<<La ragione? Quella per la quale siamo ossessionati del materialismo e dal piacere di associare gli oggetti a una certa persona,rendendoli parte integrante della nostra esistenza, del nostro carattere e della nostra personalità. Viviamo in un'era dove una semplice bottiglia ,uno stupido barattolo,una scarpa o un futile orologio possono diventare,per l'artista Pop,la fonte della sua ispirazione.Siamo creatori di cose belle e il fine della Pop Art non è rivelare l'artista ,ma la popolarità dell'immagine stessa,che egli rivede sotto un altra cascata di colori, ombre e contorni.>>
La trama è originale ,i personaggi sicuramente lo sono,vista la particolarità del carattere del protagonista,lo si odia a tratti, ma alla fine comprendiamo che è una persona che di fronte a se erige una corazza,prima di essere ferito ferisce,sicuramente sembrerà un idiota,ma a lui,Un tipo impulsivo ,Non importa il giudizio degli altri.
In particolare io fino alla fine ,o quasi , ho odiato Leonardo,ammiravo Tom per la pazienza, e quando finalmente si è deciso a compiere un passo in avanti,riconoscendo che il comportamento di Leonardo era inaccettabile all'interno della sua galleria, ne sono rimasta felice,sebbene questo vada a discapito del protagonista,quest'azione serve alla crescita di Leonardo,a fargli comprendere che,con il suo atteggiamento ,Non va da nessuna parte.
Una lezione per la vita insomma,come quando amiamo tanto una cosa ma siamo consapevoli di sbagliare,e nonostante tutto lo facciamo fino che non arriva un punto di rottura, che ci fa cambiare direzione ,facendoci capire che la situazione deve mutare. Per Leonardo il punto di rottura è arrivato,e questo lo ha fatto maturare molto.

Infine vorrei parlare dello stile dell'autore ,ricercato,elegante e schietto,un po mi ha ricordato Fitzgerald con Il grande Gatsby, Con espressioni come "caro mio",tipica del linguaggio di Tom.
Nel complesso la storia mi è piaciuta, credo che più che essere piacevole sia una storia di formazione,incentrata sugli errori che ogni individuo nella vita può fare.

L'unica pecca? Alcune parti risultano prolisse, si perde in particolari non importanti ai fine della storia.

Gli do un 7.5/10⭐

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