martedì 9 luglio 2019

Recensione "L'uomo col cervello in tasca" di Vittorino Andreoli


TITOLO :L'uomo col cervello in tasca. Come la rivoluzione digitale sta cambiando i nostri comportamenti.

AUTORE: Vittorino Andreoli 

EDITORE: Solferino

PREZZO: 16.00 euro

LUNGHEZZA :331 Pagine.








SINOSSI 
L’evoluzione tecnologica sta portando un grande progresso in molti campi della vita dell’uomo ma anche un impatto pericoloso sul suo comportamento.
Gli smartphone su cui passiamo la maggior parte del nostro tempo sono oggi vere e proprie protesi di corpo e mente e stanno conducendo a una divisione tra due cervelli: il nostro e quello che «portiamo in tasca».
Una relazione pericolosa, secondo Vittorino Andreoli, che in queste pagine ricostruisce origini e funzioni dell’organo naturale mettendolo a confronto con quello artificiale, che ne è figlio, per comprendere i rischi psicologici e sociali che la rivoluzione digitale, dal computer ai tablet, dall’invenzione del web all’avanzata della robotica, ha innescato per giovani e adulti, in famiglia, nei legami e sul lavoro.
La nostra identità rischia uno sdoppiamento? L’intelligenza artificiale da appendice diventerà parte integrante del nostro corpo prendendo alla fine il sopravvento? Sono solo alcune delle domande cui questo saggio cerca di dare una risposta con un’analisi affascinante sulle nostre origini e il futuro prossimo che ci aspetta.
LA MIA OPINIONE
Andreoli introduce il suo saggio facendo un excursus mitologico risalente ai greci, ad esempio quando Atena nacque dal cervello di Zeus ,per poi affermare che la tecnologia oggi esistente è una creatura nata dal cervello umano e in quanto tale costituisce una protesi della mente.
Inizialmente vengono descritte le grandi menti che hanno contribuito alla creazione della tecnologia e dell'elettronica, menti che hanno rivoluzionato il modo di vedere le cose e che sono tutt'ora attuali quando si parla di tecnologia: Alan Turing, John von Neumann e George Boole.

Riporto una citazione di Ian Steward:
"Solo con l'invenzione del computer digitale emerge il valore reale delle idee di Boole.Ciò che è sembrato poco più di un'astrusa filosofia,improvvisamente diventa una pratica ingegneristica.Egli, attraverso la logica,ha dato all'ingegneria elettronica il necessario per costruire computer capaci di risolvere i problemi sulla base del "vero" o "falso...[...]"
Andreoli non da nulla per scontato, infatti dedica attenzione ad ogni tipo di lettore,che sia a conoscenza delle menti umane e digitali o che ignora totalmente le due sponde: egli dedica una breve descrizione al cervello umano, descrivendone le peculiarità e i limiti , le scoperte che lo riguardano sinapsi , la storia del sistema nervoso simpatico e parasimpatico, da Camillo Golgi  a Ramon y Cajal, e tante altre caratteristiche che ci fanno comprendere l'amore di Andreoli nei confronti di tali tematiche.

Si riscontra una grande critica dall'autore nei confronti di chi mette il cervello umano al secondo piano, in quanto creatore e capace di provare emozione, di perdersi nella fantasia, di sentire la gioia di vivere o il dolore, cose che un robot non potrebbe. 

Nonostante ciò durante la lettura si denota anche il fascino di Andreoli nei confronti di un mondo cosi vasto come quello dell'elettronica, tant'è vero che egli visita numerose sedi che fabbricano prodotti elettronici durante la sua vita, ne rimane affascinato da come tutto questo mondo ha migliorato in meglio la nostra realtà , rendendo delle operazioni, generalmente molto lente, realizzabili in pochi secondi. 

Andreoli loda la tecnologia, la descrive per chi non è  a conoscenza delle varie peculiarità, si parte dai Big Data per finire ai Social Network, il tutto contornato da uno stile molto scorrevole e semplice.

Vengono delineati quelli che sono i lati negativi che la tecnologia apporta all'uomo, come questa conduca generalmente ad un tramonto del linguaggio , o come essa possa essere pericolosa per i più piccoli o le persone facilmente influenzabili, coinvolgendo anche il mondo di Internet: social Network , giochi d'azzardo ecc. 

Altro aspetto positivo che ho riscontrato è il riferimento a molti classici,Orwell,Manzoni,Camus , Huxley e altri famosissimi autori, per introdurre qualche similitudine e far riflettere su come ,nonostante sia passato tanto tempo , sono ancora attuali.


"Non credo ai profeti. Nella storia sono serviti per lo più a inventare apocalissi e a urlare come Cassandra a un tempo di disgrazie e di morte. Credo nell'uomo, nella sua condizione fragile, capace di compiere errori, ma anche di saper trarre forza da segni nefasti per mutare il proprio comportamento,per cambiare rotta e fare il bene."
Il saggio , comprensibile a tutti , non annoia nemmeno un attimo, ti coinvolge da non riuscire staccarti dal libro, grazie anche allo stile molto lineare si riesce a comprendere tutti gli spunti su cui Andreoli fa fronte, sugli argomenti a lui cari e sulla sua passione per il cervello, ma soprattutto la voglia di far conoscere più informazioni possibili al suo lettore.

Un testo consigliato a tutti, le tematiche sono attuali , che ci fanno riflettere sull'uso cosa ne stiamo facendo della tecnologia e cosa in futuro potrebbe diventare.
Il voto complessivo  è: 5/5! 



















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